Barcolana 2010... Ci saremo anche noi!!!!
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che sono venuti a trovarci al nostro stand, manifestando moltissimo interesse per il Flexiteek....
La prima edizione, nel 1969, vede al via 51 barche, già tantissime per il numero di scafi a vela presenti nel Golfo di Trieste. La vittoria della prima Coppa d'Autunno va al comandante Piero Napp, della Società Triestina della Vela: il suo Betelgeuse ancora non sa di essere diventato un vero e proprio simbolo, una pietra miliare nella storia della Barcolana.
Per dieci anni, e fino al 1979, la regata è un affare tra circoli del Golfo: la vittoria viene spesso contesa tra la Società Triestina della Vela, lo Yacht Club Adriaco e l'organizzatrice Società Velica di Barcola e Grignano. Nel 1980 la prima vittoria non italiana: arriva da Monaco di Baviera il Rupe, pronto a entrare nella storia della regata. La dimensione internazionale porta l'evento a una prima, grande crescita: arrivano gli sponsor, e arriva il Moro di Venezia.
La passione indotta dalla Coppa America trasforma la presenza del Moro in un evento nell'evento: lo scafo vince con Tiziano Nava nel 1987 e nel 1989; l'edizione di mezzo, quella del, invece, è vinta da Uragan, che porta a Trieste, con al timone Checco Battiston, la tecnologia degli scafi ultraleggeri.
Battiston (che aveva già vinto nel 1982, con Condor) si inventa a seguire Fanatic - ancora oggi tra i protagonisti della Barcolana, dopo severi aggiornamenti tecnologici - e vince ancora, nel 1990, 1993, 1994. In quegli anni gli organizzatori pongono modifiche al percorso (la prima boa sconfina in acque slovene) e al regolamento (non sono più ammessi, per questioni di sicurezza, i trapezi), in quegli anni si prepara la grande rivincita slovena. Capodistria tiene a battesimo Gaia Legend, il primo di una lunga serie di scariche vede protagonista Mitja Kosmina: lo scafo vincerà tre edizioni di seguito, e Mitja Kosmina si porta definitivamente a casa il Trofeo della Barcolana. Ma le innovazioni tecniche di Gaia Legend non sono più un mistero: nel 1998, a Rimini, viene varata l'evoluzione dello scafo sloveno, realizzata dallo stesso progettista, Andrea Vallicelli.
Arriva così in Barcolana Riviera di Rimini, armata dall'imprenditore romagnolo Giorgio Benvenuti, che si porta al timone il napoletano Paolo Cian. Vince subito, Riviera, nel 1998, mentre l'anno successivo, pur tagliando per prima il traguardo, viene squalificata, e la vittoria passa a tavolino a Shining@driacom, del padovano Mimmo Cilenti, che torna a vincere l'anno successivo, tagliando per primo il traguardo dell'edizione 2000, caratterizzata da vento di bora che raggiunge i 60 nodi.
Nello stesso anno arriva al via, ma non parte, per rottura del timone, uno scafo affidato ad un gruppo di lignanesi più un triestino, Lorenzo Bressani: si chiama Cometa, ed è armata dalla multinazionale farmaceutica Pfizer. E' costruita per vincere la Barcolana, ma si arrende a un danno strutturale al timone. Obbligata a tornare in porto, Cometa vincerà, con Flavio Favini al timone, l'edizione 2001, una delle più belle per quanto riguarda le condizioni climatiche.
Il bel sole e il vento dell'edizione 2001 favoriscono la partecipazione l'anno successivo, nel 2002, quando si iscrivono 1969 imbarcazioni. A vincere è Idea, uno scafo di 80 piedi charterizzato da Mimmo Cilenti, che ha al timone Lorenzo Bressani; il secondo posto va a Mitja Kosmina: è tornato, il timoniere sloveno, con una nuova barca. Si chiama Maxi Jena, e questa volta è tutta slovena; l'edizione 2002 si ricorda anche per il record di arrivi: sono 1456 gli scafi che concludono la regata, gli ultimi dei quali arrivano alle 17, quando il sole di ottobre inizia a diventare rosso e si avvia verso l'orizzonte di Trieste.
Le edizioni del 2003 e del 2004 della regata consolidano l'affermazione dell'evento: a vincere la regata, per due volte consecutive, infatti, arriva un miliardario neozelandese, Neville Crichton. Il suo scafo, Alfa Romeo, sfiora i trenta metri di lunghezza, e nel 2003 vince praticamente tutto in Mediterraneo, dopo aver vinto, in Australia, la Sydney - Hobart. Nel "grande slam" della vela europea che Alfa Romeo fa suo con grande orgoglio, c'è anche la Barcolana: regata che l'armatore inserisce in calendario all'ultimo minuto, ma dalla quale otterrà grandi soddisfazioni.
Crichton timona personalmente la propria barca, e nel 2003 vuole a fianco, nella veste di tattico, un grande protagonista della Coppa America, Brad Buttherworth, all'epoca uno dei protagonisti della vittoria di Alinghi.
A bordo salirà anche il triestino Lorenzo Bressani, arruolato come esperto locale nel 2003, e tattico nel 2004. Due vittorie nette, che vedono ancora una volta al secondo posto Mitja Kosmina e la sua Maxi Jena. Nel 2005, un altro scafo proveniente dall'emisfero Sud raccoglie l'eredità di Alfa Romeo: si tratta del maxi Yacht Skandia, che arriva in Barcolana charterizzato da un gruppo di atleti triestini della Barcola e Grignano: Furio Benussi, Lorenzo Bressani e Stefano Spangaro con la sponsorizzazione della Provincia di Trieste portano lo scafo alla vittoria e al record di percorrenza del percorso di regata. L'anno successivo, il 2006, vede però Alfa Romeo nuovamente in corsa: Crichton con il suo nuovo scafo ottiene una nuova vittoria, e sono tre, eguagliando così nella storia della regata Mitja Kosmina, vincitore di tre edizioni nel decennio precedente. Il 2007 è storia recente: la Società velica di Barcola e Grignano potenzia l'organizzazione della manifestazione a terra, e il pubblico arriva, secondo le forze dell'ordine, a 300mila unità, la regata resta quel mix di festa popolare e grande appuntamento velico, al quale fanno capolino anche i velisti della Coppa America. Russell Coutts, partito Ocs con il suo RC44, dichiarerà di non aver mai visto una regata così appassionata, ma il più entusiasta è Vincenzo Onorato, che porta il suo Rc44 Mascalzone Latino tra duemila barche a vela. La vittoria è ancora di Alfa Romeo, con Neville Crichton, ma la festa è davvero, un'occasione per rendere tutti protagonisti. Nel 2008 è sempre Neville Crichton e il suo Alfa Romeo a primeggiare lungo la linea di arrivo, ma la Barcolana diventa sempre più un evento mediatico e una occasione di visibilità per grandi team e grandi sponsor. E' il caso di Shosholoza, il team di Coppa America del comandante Sarno, con Tommaso Chieffi e Paolo Cian: la barca solcherà molti mari per arrivare alla Barcolana e ormeggiarsi, osannata dal pubblico della vela, lungo il molo Audace. A vincere sarà Alfa Romeo, ma Cian farà un piccolo miracolo e condurrà lo scafo IACC al terzo posto assoluto. E la regata farà, mediaticamente, il giro del mondo. Il 2009 porta con se' la Barcolana 41, con un manifesto controverso - una ammaliatrice sirena - che ammalia sopra tutto e tutti Mitkja Kosmina: il velista sloveno, infatti, dopo sette secondi posti con il suo maxi jena, è protagonista di una strepitosa, commovente quanto meritata vittoria. Regata avara di vento, Barcolana 41 vedrà il secondo posto di Idea Estel con Alberto Leghissa e il terzo di TuttaTrieste Vitrani, scafo di soli 55 piedi affidato a Gabriele Benussi. L'innovazione della web tv, con 122 servizi video a raccontare i dieci giorni di evento, e la diretta via streaming della regata con 30mila contatti in diretta porterà ulteriore innovazione, tanto che alla fine del 2009 il sito web della Barcolana sarà consacrato il più visitato di vela in Italia dall'indagine annuale Audiweb Mediadata. Il lunedì post evento, una grande soddisfazione per la regata di Trieste: il prestigioso Financial Times dedica una foto a tre colonne all'evento.